Oggetto: Trasformazione degli Enti Sportivi Dilettantistici in Società Sportive Professionistiche
Il Consiglio Nazionale del Notariato con lo Studio n. 76/2024 ha recentemente analizzato le disposizioni e procedure necessarie per la trasformazione degli enti sportivi dilettantistici in società sportive professionistiche, passaggio fondamentale per partecipare a competizioni professionistiche, chiarendo l’iter della trasformazione, e soprattutto evidenziando i rischi e i benefici di una transizione degli enti sportivi dilettantistici verso il professionismo.
1. Normativa di Riferimento La trasformazione è regolata dal D.lgs. n. 36/2021, successivamente modificato. Nonostante la mancanza di una normativa esplicita per la trasformazione da dilettantistico a professionistico, tale processo si può attuare seguendo le disposizioni del Codice Civile in tema di trasformazioni eterogenee.
2. Tipologie di Trasformazione La trasformazione può riguardare:
• Associazioni dilettantistiche con o senza personalità giuridica;
• Società sportive dilettantistiche già costituite in forma di società di capitali o cooperative.
3. Adempimenti e Delibere Le delibere devono essere approvate con la maggioranza prevista dallo statuto. In caso di dissenso, i soci possono esercitare il diritto di recesso.
4. Quorum e Capitale Sociale Le quote di capitale nella nuova società professionistica saranno distribuite in proporzione alle quote preesistenti ovvero in modo paritetico se riferite ai titolari di quote associative. Eventuali obblighi di devoluzione del patrimonio saranno valutati in base alla struttura giuridica dell’ente.
5. Efficacia della Trasformazione La trasformazione ha effetto entro 60 giorni dall’ultimo adempimento pubblicitario, salvo consenso anticipato dei creditori. La procedura permette la continuità dei rapporti giuridici e la partecipazione alla vita professionistica senza necessità di scioglimento dell’ente dilettantistico.
ASPETTI DI PARTICOLARE RILEVANZA
Mancanza di una normativa specifica per la trasformazione: Non esistono disposizioni esplicite per trasformare un ente dilettantistico in uno professionistico. Tuttavia, il Codice Civile permette trasformazioni eterogenee, e lo studio propone di seguire questa via, interpretando la normativa per consentire la transizione.
Principio di continuità giuridica: È sottolineata la continuità dei rapporti giuridici e patrimoniali durante la trasformazione, evitando l’interruzione dell’attività sportiva e mantenendo i diritti e le posizioni giuridiche degli associati.
Questo garantisce una transizione senza la necessità di scioglimento e ricostituzione dell’ente.
Implicazioni fiscali: Lo studio notarile evidenzia che, nonostante la trasformazione, si mantengono rispettivamente per il passato e per il futuro le agevolazioni fiscali e le discipline speciali rispettivamente previste per gli enti sportivi dilettantistici e professionistici, consentendo la conservazione dei benefici senza che vi sia una modifica dell’attività sportiva.
Rapporto con i creditori: La trasformazione comporta un differimento di 60 giorni per l’efficacia delle delibere, durante il quale i creditori possono opporsi.
Questo aspetto potrebbe rallentare la trasformazione, specialmente per gli enti che necessitano di rapida iscrizione ai campionati professionistici.
Distribuzione del capitale sociale: Il capitale della nuova società professionistica sarà suddiviso tra i soci proporzionalmente alle quote possedute nell’ente dilettantistico ovvero in modo paritetico per i titolari di quote associative, prevedendo anche eventuali accordi per valorizzare particolari ruoli o contributi.
Obbligo di trasformazione per l’ammissione ai campionati professionistici:
Per gli enti ammessi a competizioni professionistiche, la trasformazione in società
di capitali (S.p.a. o S.r.l.) non è solo un’opzione, ma un requisito obbligatorio.
Per ogni approfondimento si allega lo Studio n. 76-2024/I del Consiglio Nazionale del Notariato.